Catania - Guida Turistica

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Il Teatro Romano  Il Teatro Romano di Catania è situato nel centro storico della città etnea, in Piazza S. Francesco, tra via Vittorio Emanuele e via Teatro greco.
 Del teatro, di origine romana (probabilmente costruito in età imperiale) e con un diametro di circa 80 metri, si sono conservati la cavea, l'orchestra e alcune parti della scena. Costruito in pietra lavica dell'Etna, era decorato con marmi e statue ed è probabile che la sommità della scalea fosse sormontata da un colonnato simile a quello del teatro di Taormina. La sua capienza era di circa 5.000 spettatori.
 Vicino al teatro si trovano i resti dell'Odeon, anch' esso di epoca romana.
 Negli anni settanta fu utilizzato per spettacoli estivi ma poi anche questo utilizzo fu abbandonato. Attualmente è parzialmente visitabile. Il teatro si trova non in buone condizioni di conservazione ed è contornato da costruzioni che ne riducono la fruibilità.
 L' Odeon di Catania, è situato nel centro storico della città etnea, vicino al Teatro romano.
 La costruzione semicircolare aveva una capacità di circa 1200 spettatori.
 Oltre che per spettacoli musicali e di danza è probabile che fosse utilizzato per le prove degli spettacoli che si tenevano nel vicino teatro.
  L'anfiteatro di Catania fu costruito nel II secolo, la data precisa è incerta, ma l'architettura fa propendere per l' epoca tra gli imperatori Adriano e Antonino Pio.
L'anfiteatro di Catania  Fu uno dei grandi anfiteatri romani; solo il Colosseo e quello di Verona lo superavano. Aveva la pianta di forma ellittica con un diametro maggiore di circa 70 m. ed uno minore di circa 50 m.. Addossato alla vicina collina ne era separato da un corridoio con grandi archi e volte che facevano da sostegno per le gradinate. Era prevista anche una copertura con grandi teli per il riparo dal forte sole o nel caso di pioggia. La cavea presentava 14 gradoni. Venne costruito con la pietra lavica dell'Etna ricoperta da marmi ed aveva trentadue ordini di posti potendo così ospitare più di 15.000 persone. Vi si svolgevano anche le naumachie, vere battaglie navali con navi e combattenti dopo averlo riempito di acqua.
 Fu in parte coperto dalla lava del 251; Totila re dei Goti fece usare i materiali per cingere di mura la città e, nell'XI secolo, le sue strutture furono utilizzate da Ruggero II di Sicilia come cava per la costruzione della Cattedrale di Sant'Agata e forse anche del Castello Ursino. Dopo il terremoto del 1693, venne interrato con le macerie per evitare che i suoi cunicoli servissero da nascondigli per i malfattori e poi trasformato in piazza d'armi. Fu in seguito coperto dalla costruzione di nuove case e della Chiesa di san Biagio. Il principe di Biscari, dato che alcuni visitatori stranieri avevano negato che fosse mai esistito a Catania, impiegò consistenti somme del suo denaro per eseguire degli scavi e in due anni ne portò a giorno un intero corridoio e quattro grandi archi della galleria esterna.
 Le terme dell'Indirizzo si trovano nella parte settecentesca della città di Catania. Si tratta di alcuni resti di un complesso termale romano risalenti al II secolo. Il complesso evidenzia un calidarium ed un frigidarium[2], oltre alle fornaci per il riscaldamento dell'acqua e dell'aria e tutte le canalizzazioni per l'approvvigionamento dell'acqua e quelle per lo scarico. Altri ambienti accessori sono evidenziati a livello di fondamenta.
 Le Terme della Rotonda sono delle terme romane non lontane dall'Odeon (Catania) e si trovano nella zona archeologica romana nel centro della città di Catania. Si tratta del residuato delle antiche terme del II - III secolo. Le terme avevano base circolare ed erano sormontate da una copertura a forma di cupola che poggiava sulle spesse mura. Nello spessore delle mura sono inserite otto vasche di marmo che costituivano una parte delle terme. Canali per l'adduzione delle acque e per lo scarico sono ancora visibili così come un calidarium ed un frigidarium
Chiesa di Santa Maria della Rotonda Chiesa di Santa Maria della Rotonda
 Nel VI secolo, sulla pianta delle terme, venne costruita una chiesa da parte dei bizantini. La chiesa fu intitolata Santa Maria della Rotonda e svolse la sua funzione fino alla seconda guerra mondiale. Essa fu tra i pochi edifici cittadini a non essere distrutti dal catastrofico terremoto che rase al suolo Catania nel 1693.
 Le Terme Achilliane sono un complesso di terme romane di Catania. Si trovano sotto piazza Duomo, l'ingresso attuale è situato a destra della facciata della Cattedrale di Sant'Agata e si sviluppano fin sotto la Fontana dell'Elefante.
 Edificate tra il I e il II secolo, erano ancora in funzione nel 434 d.C.,quando vi fu posta un'iscrizione in greco che ne attesta la ristrutturazione (quasi sicuramente un ridimensionamento) da parte del console di Sicilia Liberalio. Probabilmente sepolte dalla colata lavica del 1169, furono riportate alla luce dopo il terremoto del 1693 grazie al nobiluomo Ignazio Biscari,appassionato di archeologia.
 Dal 1974 al 1994 furono chiuse perché considerate insicure. Il sindaco Enzo Bianco le riaprì dopo averle fatte restaurare, ma a causa di problemi al sistema fognario urbano che ne allagava i locali furono tosto richiuse. Dal 2004, con la ripavimentazione di via Etnea,piazza Università e della Piazza del Duomo, sono state ricanalizzate le fogne e nel 2006, il 9 settembre,le Terme sono state riaperte al pubblico.
 La Cattedrale di Sant'Agata e' il Duomo di Catania ed è ubicata sul lato est della omonima piazza. E' dedicata a Sant'Agata, la santa, vergine e martire, patrona della città di Catania.
Cattedrale di Sant'Agata  Il tempio è stato più volte distrutto e riedificato dopo i terremoti e le eruzioni vulcaniche che si sono susseguite nel tempo. La prima edificazione risale al 1091 e venne realizzata sulle rovine delle Terme Achilliane risalenti ai romani. Già nel 1169, un terremoto catastrofico la demolì quasi completamente lasciandi intatta solo la parte absidale. Nel 1194 un incendio creò notevoli danni ed infine nel 1693 il terremoto che colpì il Val di Noto la distrusse quasi completamente.
  L'edificio attuale è opera dell'architetto Gian Battista Vaccarini che disegnò la facciata, in stile barocco siciliano, riedificata, nel 1711, dopo il terremoto del 1693. Il prospetto è a tre ordini compositi in stile corinzio e attico completamente in marmo di Carrara. Il primo ordine è costituito da sei colonne di granito di fattura antica provenienti forse dal Teatro Romano. Il secondo ordine ha anch'esso sei colonne grandi e due piccole poste ai lati dell'ampio finestrone centrale. Tutti gli ordini sono adornati con con statue marmoree di sant'Agata al centro sulla porta centrale, sant'Euplio a destra e san Berillo a sinistra. Il portone principale in legno è costituito da trentadue formelle, finemente scolpite, illustranti episodi della vita e del martirio di sant'Agata, stemmi di diversi papi e simboli della cristianità.
 Ai lati della porta centrale, su due alti supporti, sono poste le statue in marmo di san Pietro e san Paolo. La cupola, posta sull'abside, risale al 1802 ed è munita di colonne e ampi finestroni che illuminano la chiesa. Il campanile fu costruito per la prima volta nel 1387 alla sinistra del prospetto, arretrato di circa 70 metri rispetto alla facciata ed era alto oltre 70 metri. La torre a base quadrata misurava circa 15 metri di lato. La sua storia è molto accidentata in quanto subirà diversi crolli e quindi molte riedificazioni. Nel 1662 venne ulteriormente innalzata per l'inserimento di un orologio e fu portata alla stratosferica altezza di circa 90 metri. Ma l'11 gennaio del 1693, a causa del forte terremoto che investì la città, crollò travolgendo anche la chiesa e sotto le sue macerie morirono oltre 7.000 fedeli raccolti in preghiera. Venne riedificata assieme alla chiesa dopo il terremoto del 1693 ed ha in cima una campana, che è stata rifusa ben sei volte, del peso di sette tonnellate e mezza. Essa è più piccola soltanto alla campana della Basilica di San Pietro in Roma e a quella del Duomo di Milano. Si accede al sagrato attraverso una scalinata in marmo che culmina in una cancellata in ferro battuto ornata con 10 santi in bronzo. Il sagrato è diviso dalla piazza del Duomo da una balaustra in pietra bianca ornata con cinque grandi statue di santi in marmo di Carrara.
 La Chiesa di Sant'Agata al Carcere è costruita sulle mura spagnole (mura di Carlo V) del XVI secolo che delimitavano la città di Catania. Secondo la tradizione in questo luogo venne tenuta prigioniera Sant'Agata prima di subire il martirio.
 La chiesa presenta elementi relativi a secoli diversi. La parte prospettuale risale al XVIII secolo in quanto venne distrutta dal terremoto del 1693. La facciata è pertanto in stile barocco siciliano ma in essa è stato inserito l'antico portale in stile romanico recuperato dalla precedente costruzione. Esso è realizzato in marmo bianco con arco a tutto sesto, retto da sei pilastri ricoperti in mosaico di marmo con figure e simbologie bibliche. L'interno è realizzato in due stili diversi. La parte anteriore, ricostruita dopo il terremoto, è barocca con volta a botte, mentre la parte absidale è costituita dalla costruzione cinquecentesca con tetto a crociera poggiato su colonne sormontate da capitelli corinzi.
 La Chiesa di Santa Maria di Gesù è una chiesa di Catania la cui prima edificazione risale al XV secolo.
  Dopo la distruzione avvenuta a seguito del terremoto del 1693, la chiesa venne riedificata agli inizi del XVIII secolo. La chiesa ha una sola navata che ai due lati ospita delle cappelle gentilizie fatte edificare dalla nobiltà catanese. Alla cappella Paternò Castello si accede da un portale realizzato dallo scultore Antonello Gagini e dalla sua bottega. La cappella ha una unità stilistica molto raffinata e riflette i gusti del XVI secolo periodo in cui venne realizzata. Altra cappella notevole è quella della famiglia Tornabene. Nella chiesa sono ospitate opere di Angelo di Chirico, Giuseppe Zacco e Antonello Gagini. Sull'altare maggiore si trova un Crocifisso ligneo del monaco siciliano Frà Umile da Petralia.
 La Chiesa della Badia di Sant’Agata è una chiesa di Catania e uno dei principali monumenti barocchi della città, opera di Giovanni Battista Vaccarini.
 La chiesa si trova di fronte al prospetto nord della cattedrale, affacciata sulla via Vittorio Emanuele, e occupa, insieme all’annesso ex monastero (oggi di proprietà comunale) un intero isolato. La morbida tela del prospetto, mossa dal ritmo di onde leggere, cattura su di sé l’attenzione altrimenti distratta dalle altre macchine barocche del Duomo, della fontana dell’Elefante e del palazzo municipale. L’edificio che oggi vediamo poggia sulle rovine dell’antica chiesa e convento dedicati a Sant'Agata, nel 1620, da Erasmo Cicala e crollati a causa del terremoto del 1693.
 La Chiesa di Sant'Agata la Vetere fu la prima cattedrale di Catania. Costruita per la prima volta nel 254, solo due anni dopo il martirio di Sant'Agata è stata più volte distutta e riedificata. Fino a circa il 1070 fu come si è detto la cattedrale della città.
Chiesa di Sant'Agata la Vetere  La chiesa ha una facciata in stile barocco. L'interno coastituito da un'unica navata, è molto lineare e semplice. Subito dopo l'ingresso, protetta da una teca, si trova la cassa in legno che per oltre 500 anni custodì le spoglie di Sant'Agata. Negli altari laterali sono ubicate tele di pittori siciliani del XVII secolo ed una Sant'Agata con Angelo e San Pietro di Antonio Pennisi. Nel presbiterio si trova un sarcofago marmoreo di Sant'Agata con coperchio bizantino. Notevole anche un dipinto di Giuseppe Sciuti ad un altare laterale. Durante l'anno la chiesa custodisce alcuni dei cerei (candelore) di Sant'Agata.
Chiesa di Sant'Agata alla Fornace
 La chiesa costruita nel XVIII secolo dopo il tremendo terremoto del 1693, sorge sul luogo ove, secondo la tradizione, era ubicata la fornace in cui Sant'Agata subì il martirio. Infatti, dopo essere stata rinchiusa in carcere per non aver voluto abiurare alla sua fede, venne prima sottoposta alle torture con il fuoco e quindi le furono asportate le mammelle.
  La facciata della chiesa è dell'architetto Antonino Battaglia, che ha progettato altre chiese di Catania dopo il terremoto del 1693, in stile neoclassico con colonne binate che sostengono un timpano triangolare. L'interno è ad una sola navata molto lineare e sobrio. Sull'altare maggiore una tela di San Biagio di un pittore catanese e sugli altari laterali dipinti coevi di pittori siciliani del settecento.
Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata
 La facciata della chiesa in tardo barocco catanese domina la piazza omonima su cui è ubicata. Vi si accede a mezzo di una scalinata che conduce all'ingresso. Il prospetto principale è a due ordini ed ai lati si innalzano due campanili gemelli con copertura a cupola. Il sagrato è contornato da una balaustra di marmo con statue di santi. La costruzione attuale risale ai primi anni del XVIII secolo ovvero a dopo il terremoto del 1693.
 L'interno è a tre navate concluse da altrettante absidi, mentre le volte sono rette da colonne. Le navate laterali prendono luce dalle lanterne delle due cupolette dei campanili. Nella navata di destra notevole una statua lignea della Immacolata Concezione del XVIII secolo; agli altri altari tele di Giuseppe Zacco e di Giuseppe Rapisarda. Nella crociera allistersezione con l'abside centrale, si trova una targa a ricordo della tomba della regina Eleonora d'Angiò, moglie di Federico III d'Aragona, che era sepolta in questa chiesa fino al terremoto del 1693. La cupola sull'abside della navata centrale è affrescata da Olivio Sozzi con allegorie sulle virtù. Il coro e l'organo sono nel presbiterio, rispettivamente dietro e lateralmente all'altare maggiore. Sull'altare in marmo policromo, lo sportellino del ciborio è realizzato con un mosaico in lapislazzuli su una base in oro cesellato, opera di Paolo Guarna del 1574. Nella navata di sinistra l'opera più importante è una tela intitolata Salita al Calvario di Jacopo Vignerio del 1541 riproducente lo Spasimo di Palermo di Raffaello.
 La chiesa di San Benedetto è una basilica cristiana cattolica di Catania, costruita nel XVIII secolo.
 Essa si trova in Via dei Crociferi, dove è stata edificata tra il 1704 e il 1713, ed è stata dedicata a San Benedetto da Norcia.
  La struttura è celebre soprattutto per la Scalinata dell'Angelo, uno scalone marmoreo di ingresso, adorno di statue raffiguranti alcuni angeli. La scalinata è cinta da una bellissima cancellata in ferro battuto. La porta d'ingresso è in legno e sulle formelle sono riportate scene della vita di San Benedetto. La chiesa fa parte del complesso conventuale delle suore benedettine che comprende anche la Badia Maggiore e la Badia Minore collegate da un ponte coperto che sovrappassa la via dei Crociferi. Al suo interno, come da fotografia a lato, si trovano affreschi di Sebastiano Lo Monaco, di Giovanni Tuccari e di Matteo Desiderato. La chiesa è ad una navata ed ha la volta completamente affrescata con scene della vita di san Benedetto. La parte più pregiata della chiesa risulta essere l'altare maggiore realizzato in marmi policromi con intarsi di pietre dure e formelle in bronzo.
Palazzo degli Elefanti Palazzo degli Elefanti
 Sorge sul lato nord della scenografica piazza Duomo. Alla sua costruzione, nel 1696 subito dopo il terribile terremoto del 1693, parteciparono numerosi architetti: il progetto originale fu realizzato da Giovan Battista Longobardo nel 1696, le facciate est, sud e ovest furono progettate da Giovan Battista Vaccarini mentre quella nord fu realizzata da Carmelo Battaglia. Lo scalone d'onore che si apre sulla corte interna fu inserito infine nel XIX secolo da Stefano Ittar. All'interno del palazzo esiste un cortile quadrangolare con portici su due lati. Nell'androne del palazzo vengono conservate due carrozze del settecento di cui una berlina che viene usata durante i festeggiamenti di Sant'Agata per portare il Sindaco alla Chiesa di Sant'Agata alla Fornace per la processione del giorno 3 febbraio. Nel salone d'onore al primo piano sono conservati dipinti del pittore catanese Giuseppe Sciuti.
Palazzo Biscari è il più importante palazzo privato di Catania.
 Venne realizzato per volere della famiglia Paternò Castello di Biscari a partire dalla fine del Seicento e per gran parte del secolo successivo, in seguito al catastrofico terremoto dell'11 gennaio 1693. Il nuovo palazzo venne edificato sulle mura di Catania, costruite per volere dell'imperatore Carlo V nel Cinquecento e che avevano in parte resistito alla furia del terremoto: i Biscari furono una delle poche famiglie aristocratiche della città che ottenne il permesso regio di costruire su di esse.
 La parte più antica del palazzo fu costruita per volere di Ignazio, terzo principe di Biscari, che affidò il progetto all'architetto Alonzo Di Benedetto, ma fu il figlio di Ignazio, Vincenzo, succeduto al padre nel Settecento, a commissionare la decorazione dei sette splendidi finestroni affacciati sulla marina, opera dello scultore messinese Antonino Amato. Successivamente il palazzo fu modificato per volere di Ignazio Paternò Castello, quinto principe di Biscari, il quale lo fece ampliare verso est su progetto di Giuseppe Palazzotto e, successivamente, di Francesco Battaglia. L'edificio venne infine ultimato nel 1763 ed inaugurato con grandiosi festeggiamenti.
 Il palazzo del Toscano fu edificato nel 1870 per volere della potente famiglia dei Paternò, marchesi del Toscano quale loro residenza cittadina progettata dall'architetto Enrico Alvino. L'edificio è sorto sul precedente palazzo Villarmosa che era stato realizzato dall'architetto Gian Battista Vaccarini.
È situato nella Piazza Stesicoro di Catania.
 La villa Cerami di Catania era la residenza della famiglia Rosso di Cerami. Oggi è la sede della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Catania. Sorge alla fine della via dei Crociferi.
 Notevole è il portale di ingresso, adorno dello stemma litico della famiglia Rosso di Cerami, che dà sull'ampio cortile della villa, in cui si innesta lo scalone monumentale, arricchito da una fontana. La villa è composta da corpi settecenteschi rimaneggiati nell'Ottocento.
 Le porte di Catania sono quattro e sono i limiti dell'antica città romana. A sud e a ovest le porte sono rimaste in due grandi costruzioni del dopo terremoto: la Porta Uzeda (che ricorda il nome di un viceré di Sicilia e collega il museo diocesano al Palazzo dei chierici e la Piazza duomo a via Dusmet) e la Porta Ferdinandea (o "Fortino", che collega piazza palestro a via Garibaldi). A nord la porta non esiste più se non nel nome: Porta Jaci (la porta verso Acireale) è identificata con la piazza Stesicoro e con la fera o luni (il mercato di piazza Carlo Alberto). A est, la porta non è che la piazza della civita, dal nome del quartiere in cui si trova, alla fine degli archi della marina e del passiatore, che collega la piazza con la stazione dei treni.
Palazzo dell'Università
 Il palazzo, come tutti i palazzi di Catania, fu ricostruito dopo il disastroso terremoto del 1693. Alla sua costruzione concorsero diversi architettifra i quali Francesco e Antonino Battaglia e Giovan Battista Vaccarini. Successivamente, a seguito del terremoto del 1818 si rese necessario un ulteriore restauro che fu affidato all'architetto Mario Di Stefano. L'edificio è costituito da un'intero isolato, come il vicino Palazzo degli Elefanti, con un cortile interno a forma di chiostro con porte originariamente aperte sutti i quattro lati del palazzo. Il palazzo, sede del Rettorato dell'Università, possiede una splendida Aula magna affrescata da Giovan Battista Piparo. Sulla parete che fa da sfondo al podio accademico, è appeso un arazzo con lo stemma della dinastia di Aragona. La Biblioteca dell'Università conserva dei preziosi codici, incunaboli, manoscritti e lettere autografe oltre a 200.000 volumi.
Palazzo Sangiuliano
 Il palazzo progettato dall'architetto Giovan Battista Vaccarini, fu costruito nel 1738 in stile neoclassico. All'ingresso alcune lapidi ricordano gli ospiti illustri che vi hanno soggiornato. Fra questi il re d'Italia Vittorio Emanuele III con la regina Elena. Il palazzo è stato più volte rimaneggiato ed simile al palazzo dell'Università che lo fronteggia. All'interno ha una corte quadrangolare sulla quale si affacciano le finestre dei piani superiori. Nei primi anni del XX secolo ospitava il Teatro Machiavelli nel quale recitava il grande attore catanese Angelo Musco.
Basilica della Collegiata
 Ubicata lungo la via Etnea, a breve distanza dal palazzo dell'Università, la basilica della Collegiata fu costruita nei primi anni del settecento, come gran parte della città di Catania distrutta dal terremoto del 1693. La sua facciata è un magistrale esempio di barocco catanese e fu progettata da Stefano Ittar.
 La piazza Stesicoro è ubicata al centro della via Etnea a Catania.
 La piazza viene divisa a metà dalla via Etnea; da una parte si trova il monumento a Vincenzo Bellini del 1882 realizzato dallo scultore Giulio Monteverde, mentra dall'altro lato della piazza si trova ad un livello di circa dieci metri sotto la superficie stradale, l'Anfiteatro romano. Alle spalle del monumento a Bellini, nel corso degli anni cinquanta, venne realizzato il Corso Sicilia, la strada delle banche e delle assicurazioni, che conduce alla stazione Centrale. Sullo sfondo dell'Anfiteatro si trova la Chiesa di Sant'Agata alla Fornace ed il palazzo della Borsa.
 Il Teatro Massimo Bellini è il teatro dell'opera di Catania.
 Il teatro fu inaugurato la sera del 31 maggio 1890, con l'opera Norma del compositore catanese Vincenzo Bellini. Il progetto iniziale del teatro è dell'architetto Andrea Scala, in seguito vi apportò modifiche il suo collaboratore Carlo Sada, che gli succedette nella direzione dei lavori.
 La facciata del teatro si ispira al classico sansoviniano della Biblioteca di Venezia. Il resto dell'immobile, però, se ne distacca nello sviluppo laterale, assumendo la forma di teatro.
 La sala a quattro ordini di palchi oltre il loggione, è di grande ricchezza decorativa e di gusto aristocratico. Il soffitto è affrescato dal pittore Ernesto Bellandi con immagini di Bellini e delle sue maggiori opere: Norma, La Sonnambula, Puritani e Pirata. Il sipario tagliafuoco illustrante la vittoria dei catanesi sui libici, è del pittore catanese Giuseppe Sciuti. Nel ridotto, molto ampio ed elegante tutto marmi e stucchi, notevole è la statua in bronzo di Vincenzo Bellini, opera di Salvo Giordano.
 Il tenore Beniamino Gigli la proclamò la più bella sala di teatro al mondo.
 Catania ospita appena cinque musei stabili: quello del Castello Ursino, l'Emilio Greco, il museo dell'Orto Botanico, il Museo Civico Belliniano (presso la casa di Vincenzo Bellini) e la Casa Museo di Giovanni Verga.
 Esistono inoltre due musei privati: il Museo Paleontologico dell'Accademia Federiciana (istituito nel 1996, accoglie fossili provenienti da ogni parte del mondo risalenti ad un arco di tempo compreso tra il Siluriano, 435-395 milioni di anni fa, e il Neozoico: 2-1,5 milioni di anni fa) e il Museo di sculture in pietra lavica "Valenziano Santangelo".
 Infine, al Centro Fieristico le Ciminiere, ex industria oggi completamente ristrutturata, si svolgono manifestazioni e mostre periodiche, organizzate principalmente dalla Provincia di Catania. All'interno del complesso sono stati creati due nuovi musei:"Il Museo dello sbarco in Sicilia del 1943" dove all'interno è stata realizzata una minuziosa riproduzione di una piazza siciliana prima e dopo un bombardamento;contiene inoltre una vasta collezione di oggetti e uniformi, delle armi del tempo e ricostruzioni virtuali dello sbarco. Il "Museo del Cinema" contiene molti cimeli e ricostruzioni di scene famose di film con una sezione interamente dedicata a Catania come set cinematografico.
  Le biblioteche di Catania sono: la Biblioteca universitaria e Ventimilliana (aperta al pubblico nel 1755; dal secolo scorso conserva il fondo del vescovo Salvatore Ventimiglia, che vi mantiene una sua unità); la biblioteca dell'Accademia Gioenia di scienze naturali; quella della sezione catanese della Deputazione di storia patria; le Biblioteche riunite Civica-Ursino Recupero.